Già, il processo penale accusatorio!
Sembrerebbe quasi una provocazione organizzare un convegno con questo titolo quando siamo quasi alla soglia dei trent’anni dell’entrata in vigore del codice di procedura penale che, appunto, ha introdotto (o meglio, avrebbe dovuto introdurre) il modello processuale accusatorio. Ma se l’avvocatura in generale, e soprattutto l’Accademia sentono il bisogno di confrontarsi su questo tema, è evidente come non vi sia stato un concreto definitivo passaggio dal modello inquisitorio a quello accusatorio.
Non vi è stato perché il codice venne immediatamente ridimensionato (oserei dire, “azzoppato”) dagli interventi della Corte Costituzionale; non vi è stato perché, ace dopo la novella costituzionale con la introduzione del nuovo testo dell’art. 111, resistono ancora numerose “tare” che, in alcuni casi, sono surrettizie e, in altri, addirittura, esplicitate con prese di posizione pubbliche da parte della magistratura.
Dunque, nulla di provocatorio ma una utile iniziativa per confrontarsi sulle problematicità di un codice di procedura penale che, a detta di molti operatori del settore, non è mai definitivamente decollato rimanendo una sorta di ibrido.
Per questo motivo la Scuola superiore dell’avvocatura, unitamente al Consiglio Nazionale Forense, ha ritenuto necessario organizzare questo convegno la cui complessità è tale da necessitare addirittura due diverse date: il 9 ed il 16 giugno prossimi.
Dalla locandina che troverete allegata al presente articolo potrete verificare come il livello dei relatori sia altissimo (essendo tutti esperti conoscitori della materia, chi del mondo accademico e chi del mondo forense); soprattutto, come i temi trattati affrontino proprio i gangli nevralgici in cui dovrebbe spiegarsi il meccanismo processuale accusatorio.
Infine, non mancano le figure di illustri avvocati penalisti che, si ritiene anche per la conoscenza personale che si ha, non mancheranno di confrontarsi in maniera schietta e diretta sulle problematiche esistenti e sulle iniziative da assumere nelle prospettive future.
