Siamo alla quinta tornata di astensione… e non sembra che il mondo politico si renda conto di quanto sia sbagliato il progetto di riforma al vaglio della Camera dei Deputati.
Sembrerebbe che ci sia qualche scricchiolio nella maggioranza: la scelta di non porre la fiducia e qualche (isolata) presa di distanza sembra dare il segno di quanto ci sia poca convinzione nel proseguire nel progetto di riforma.
Non crediamo, tuttavia, che questo dia la adeguata soddisfazione delle ragioni della opposizione dei penalisti italiani: non si tratta di questioni di opportunità politica ovvero di prese di posizione per compiacere (come sempre più spesso si verifica nel mondo politico) questa o quella categoria.
Noi ci opponiamo alla riforma perché è sbagliata sotto il profilo metodologico (per la scelta di approvarla con una forzatura nei tempo e nei modi ponendo la fiducia), sotto il profilo organico (poiché è una accozzaglia di interventi che spazia dal diritto penale sostanziale e quello processuale, da questioni organizzative al delicato tema della esecuzione penitenziaria); ma soprattutto incide in maniera assolutamente inaccettabile su diritti costituzionali che vengono bellamente compromessi sulla base di logiche di carattere organizzativo.
La posizione della UCPi è chiara e netta.
Quella della Camera Penale di Reggio Calabria lo è stata e lo sarà altrettanto!
Proseguiremo con la astensione fintanto che sarà necessario per impedire che questo progetto di riforma venga approvato.
Alleghiamo la delibera della UCPI di astensione.
