Inaugurazione dell’anno giudiziario dei Penalisti italiani. Un resoconto.

Pubblicato il:

Si è conclusa la due giorni bresciana in cui si sono incontrati i Penalisti italiani per discutere dell’attuale situazione e per individuare delle linee programmatiche per il futuro. Il tema dell’incontro era “l’appello irrinunciabile” e su questo si sono incontrati e confrontati giuristi di chiara fama, magistrati ( specificamente presidenti di corte d’appello) ed avvocati.

Ma, è inutile negarlo, il tema di fondo era rappresentato dai recenti avvenimenti sia in tema di entrata in vigore della legge che sospende il decorso della prescrizione che in materia di riforma del processo penale. In questo senso le riflessioni – assolutamente condivise – del Presidente Giandomenico Caiazza nell’intervento conclusivo possono ritenersi una vera e propria linea programmatica.

La posizione ferma ed intransigente alla entrata in vigore della legge che introduce la sospensione del corso della prescrizione non rappresenta un intervento a tutela degli interessi “sindacali” degli difensori ma una battaglia per un principio di legalità. Tutti temiamo, infatti, che proprio la riforma di quell’istituto rappresenti null’altro che il cavallo di Troia che possa consentire di mettere mano ai più basilari istituti di garanzia del processo penale accusatorio, svuotandolo sostanzialmente di qualsivoglia contenuto che lo contraddistingue.

E soprattutto, per ciò che attiene al progetto di riforma del processo penale, la partecipazione al tavolo indetto dal Ministro è finalizzato a comprendere le ragioni per le quali la originaria bozza (alla cui redazione avevano contribuito avvocati e magistrati) sia stata abbandonata e ne sia stata individuata una del tutto nuova… non si riesce a comprendere sulla base di quali suggerimenti e sollecitazioni.

Ed ancora, la partecipazione al tavolo assume rilievo solo nella misura in cui ci si venga prospettata la possibilità di intervenire su quella bozza e di correggere le numerose ed consistenti storture.

Gli eventi dei prossimi giorni ci diranno se – ed in che misura – il rapporto con il Legislatore sarà di confronto costruttivo ovvero di ancor più ferma ed intransigente contrapposizione dialettica.


  • Condividi