La cultura del garantismo ha ”vocazione” minoritaria, da sempre, pur avendo nella Costituzione repubblicana la sua stella polare.
Chi incarna questa cultura si batte ovunque, in difesa della democrazia e della giustizia, per i diritti fondamentali della persona destinati ad entrare in conflitto con il bisogno di sicurezza della collettività, contro ogni deriva autoritaria o populista che si nutre di facile consenso, alimentato ad arte di questi tempi.
Bisogna avere risorse intellettuali, coraggio e passione civile. Piero Sansonetti, chimera insieme a pochi altri nel complessivo panorama dell’informazione, lo fa, l’ha sempre fatto. Ci mette la faccia, rifugge dalle astrazioni, si confronta con la realtà concreta di questo paese ed argomenta sempre in modo rigoroso le sue tesi, per lo più “impopolari”.
Siamo sicuri che continuerà a farlo, anche dopo la sua esperienza alla direzione del Dubbio.
Delle sue “provocazioni” al mainstream dominante ne abbiamo tutti bisogno.
Ci auguriamo che il giornale che ha contribuito a fondare sia all’altezza del compito che lo aspetta.
A Sansonetti il ringraziamento di tutti noi per aver provato a rischiarare il buio dei nostri giorni e gli auspici migliori per il suo futuro.