Tecniche e strategie dell’esame incrociato. Qualche riflessione

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Esprimiamo piena soddisfazione per la riuscita del convegno, organizzato dalla Scuola di Formazione della Camera Penale, avente ad oggetto le tecniche dell’esame incrociato.

Innanzitutto per la nutrita partecipazione dei colleghi. Ma anche per il livello dell’intervento del collega Valerio Vancheri, che ringraziamo ancora.

Un intervento leggero e stimolante che non ha stancato nonostante si sia protratto per oltre due ore, reso anche stimolante grazie alla proiezione di spezzoni di film in cui sono stare illustrate le tecniche di difesa.

I temi trattati sono stati tanti: la funzione del processo penale nella prospettiva dell’accertamento della verità; la differenziazione tra verità in senso assoluto e la verità processuale; la valenza epistemica del processo e la delicatezza ed importanza della funzione del difensore (e delle parti processuali in genere); la necessità che venga riscoperto il principio della oralità quale canone di valutazione della testimonianza; la necessità che si abbandonino ancora le tare del vecchio sistema inquisitorio che troppo spesso ci troviamo a “sopportare” nella quotidianità dei processi. questo per indicarne sommariamente solo alcune.

Di assoluto rilievo la ricostruzione dei profili di svolgimento della attività di esame dei testi, in esame ed in controesame e la emarginazione della delicatezza della funzione, soprattutto per le ripercussioni che ne possano derivare.

Un argomento assolutamente interessante su cui svolgere una riflessione approfondita.

Un argomento su cui certamente la Camera Penale e la sua Scuola di Formazione torneranno certamente ad occuparsi  prossimamente.


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