Il giudice e la legge. Un incontro dibattito a cui non può sottrarsi.

Pubblicato il:

L’esperienza giuridica contemporanea si caratterizza per il peso crescente del momento giurisdizionale, con la sempre maggiore rilevanza dell’interpretazione giudiziale della legge.

Conducono a questo esito sia la generalizzazione dell’argomento costituzionale e dei diritti fondamentali nell’attività ermeneutica che l’ormai acquisita piena permeabilità degli ordinamenti nazionali al diritto dell’Unione europea ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Si apre un nuovo ambito di riflessione per la tradizione dell’Europa continentale, incentrata sul primato del diritto posto dal legislatore democratico, con una serie di interrogativi cruciali.

Quali sono i limiti della “creatività della giurisprudenza” a salvaguardia dell’equilibrio nel rapporto fra giudice e legislatore? Cosa ispira l’interpretazione giudiziale: l’ideale regolazione del caso concreto o il contesto storico-culturale di appartenenza del singolo interprete? È mutata la nozione di precedente giudiziale, una volta che il diritto corrisponda ad un risultato interpretativo? Qual è il significato del principio di legalità in un’epoca in cui le Corti sembrano aver assunto il ruolo dei nuovi “signori del diritto”?

 

Questa è la nota di presentazione del così definito “incontro dibattito” che si terrà in data 7 giugno prossimo alle ore 15,00 presso il Dip. di Giurisprudenza della Università Roma tre.

Un incontro che avrà come tema gli approfondimenti che sono riportati nel numero monografico della rivista Questione Giustizia (gratuitamente scaricabile) che hanno effettivamente affrontato il tema del rapporto tra la legislazione e la giurisdizione, soprattutto  tra le componenti nazionali e quelle sovranazionali. L’ormai atavico conflitto, insomma, tra rispetto dei canoni esegetici della norma e spinte teleologiche legate anche alla realizzazione di valori e principi costituzionali, comunitari e convenzionali.

Per come potrà verificarsi dalla locandina, coloro che interverranno sono  studiosi di chiara fama e di assoluta competenza, a cominciare dal Prof. Ferrajoli, studioso da decenni della materia.

Sarebbe, tuttavia, opportuno che tutti noi prendessimo parte all’incontro e più in generale al dibattito che ne seguirà non solo in quella occasione ma in generale nel campo della giurisdizione.

E si perché deve ritenersi che gli sviluppi giusfilosofici sul rapporto tra interpretazione e norma avranno certamente ricadute sullo svolgimento della giurisdizione dei prossimi decenni. Il tema è, infatti, di assoluto rilievo perché, anche alla luce della incidenza delle pronunce comunitarie e convenzionali, ci si sta ponendo nuovi problemi legati ai limiti della attività giurisdizionale rispetto al margine (rectius, limite) letterale della norma ed agli impulsi teleologici che sempre più (sopratutto nella materia penale) caratterizzano la attività giurisdizionale.

Forse sarebbe il caso di non sottovalutare questi temi.

Certo, non sono pratici potreste dire; ma vi posso garantire che le scelte interpretative che constateremo nei prossimi decenni sono il frutto delle evoluzioni giusfilosofiche che intervengono proprio in questi momenti di svolta.

Un contributo anche degli operatori pratici del diritto credo che non sarebbe da disprezzare.

 

 

Allegati

File Descrizione Dimensione del file
pdf locandina_il_giudice_e_la_legge_Roma_7_giuno_2017-2 1 MB

  • Condividi